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Cento e dieci ricordi che formano il buon Fattor di Villa
Il libro di Giacomo Agostinetti

Lo straordinario trattato di Giacomo Agostinetti esce dai torchi della tipografia veneziana di Gio.Giacomo Hertz nel 1679. Ad essere esatti, il volume ha un titolo assai più lungo, com’era uso del tempo, quando l’autore riassumeva nell’intestazione il contenuto stesso del suo lavoro.

Ed ecco allora il titolo completo della prima edizione: “Cento e dieci ricordi che formano il buon Fattor di Villa di Giacomo Agostinetti, ne’ quali si tratta quello, e quanto deve sapere un buon Fattor di Villa, che consiste principalmente in tener buona scrittura; intendersi d’agricoltura; diligenza nel riscuoter l’entrate; pratica nel conservarle; oculatezza nell’esitarle; avantaggio nello spender il denaro del Padrone. Opera morate et economica, che serve ad istruttione de’ fattori; et ad avvertimento de’ Patroni. Et in fine una raccolta di rimedi per varie infermità di buoi, cavalli, et altri animali. Consacrato all’Illustrissimo et Eccellentissimo Signor Andrea Dolfino fù dell’Eccellentissimo Signor Nicolò. In Venetia, presso Gio.Giacomo Hertz, MDCLXXIX.”

Oltre alla illustrazione dei compirti e dei doveri di un bravo fattore, l’Agostinetti tratta nella sua opera tutti i rami dell’economia e della produzione della campagna e si sofferma con indicazioni precise e competenti su tutti i prodotti della campagna.

Il volume si può suddividere in cinque pari.

La prima (Ricordi 1-21) è imperniata sulla figura del Fattore e sui suoi compiti. La seconda (Ricordi 22-47)  tratta le tematiche vitienologiche nelle terre della Serenissima. La terza (Ricordi 48-78) riguarda la gestione degli orti e dei frutteti. La quarta (Ricordi 79-91) tratta l’allevamento del bestiame, le semine, la fienagione e i cereali, in particolare il “sorgo turco ovvero formenton”, cioè il mais. La quinta parte /Ricordi 92-110) riguarda i rapporti che intercorrono tra padroni, fattori e contadini.

Chi intende conoscere la storia dell’agricoltura italiana non può assolutamente prescindere dal trattato di Giacomo Agostinetti, documento fondamentale per quanto riguarda in particolare la storia, le produzioni e i saperi nei territori della Serenissima.

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